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SARACENA
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La storia, dalle origini fino ad oggi, del nostro piccolo centro.
Un percorso di immagini, documenti, links sviluppato con il contributo di chi vorrà partecipare.
Prendiamo spunto, in questa fase iniziale, da un prezioso articoloscritto da Angelica Grisolia
e pubblicato sul giornale di UViP, che ripercorre le tappe principali della nostra storia.
Attraverso un'integrazione di documenti immagini e siti web, vi proponiamo un percorso
sviluppato in collaborazione con la Prof.ssa Mariorita Lojelo.
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Le nuove schede sulle due
Chiese Maggiori di Saracena
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La Grotta di
San Michele |
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I primi insediamenti umani
nella terra della Saracena sono antichissimi: risalgono infatti al periodo del tardo Eneolitico e della prima età del Bronzo (5000-4000 a.C.), come è risultato dagli scavi eseguiti nella Grotta di San Michele Arcangelo, detta comunemente Grotta di Sant'Angelo.
Questo sito archeologico si trova nell'alta valle del Garga, a strapiombo sul fiume, proprio di fronte all'attuale abitato di Saracena...
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Cittavetere |
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Scendendo verso la media valle del Garga,
sempre sullo stesso lato su cui si trova la Grotta di Sant'Angelo, ci imbattiamo in una collinetta che, ancora oggi, gli abitanti di Saracena chiamano Cittavetere.
Qui secondo la tradizione popolare sarebbe sorta la città Enotria di Sestio...
Questo centro urbano si verrebbe a trovare sull'istmo che attraversa la Calabria da Sibari sullo Ionio a Cirella sul Tirreno, istmo di cui Strabone precisa l'estensione fissandola a trecento stadi.
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Il Barrio,
il Marafioti
ed
il Pacichelli
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Il Barrio dice testualmente:
"Ubi Summorano abieris ad occiduum, Saracenam oppidum invenies, Sextum olim, ut coniicio dictum ab Oenotriis conditum, ut scribit Stephanus, qui ait:"Sextum Urbs Oenotrorum mediterranea".
Questa posizione del Barrio è confermata dal Marafioti e dall'abate Giovanni Battista Pacichelli che nell'opera sua "Il regno di Napoli in prospettiva", parlando di Saracena dice:
"Non può dubitarsi che sia questa Terra l'antica Città di Sestio numerata da Strabone e Stefano di Bisanzio tra le molte città degli Enotri" .
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Padre Fiore
e
la Principessa |
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Un altro storico
che avalla questa tesi fu il padre Fiore, il quale aggiunge che Sestio fu sorpresa dai Saraceni di cui subì l'occupazione intorno al 900 circa d.C. e che successivamente fu distrutta dall'esercito imperiale di Costantinopoli, che mise in fuga i pochi superstiti, i quali, guidati da una donna ignuda e scapigliata avvolta in un lenzuolo, come appare nell'attuale stemma del comune, fondarono Saracena intorno ad un fortilizio che sorgeva di fronte a Sestio, sull'altra sponda del Garga.
Oltre a questa leggenda, negli scritti di Vincenzo Padula, si fa cenno ad una fiera e valorosa amazzone, Sara, che fu uccisa in una congiura a causa del terrore che seminò presso i popoli vicini.
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I
150 Troiani
ed
il
Gargaron |
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Secondo studi più recenti,
precisamente secondo l'osservazione di Guzzo del 1976, Saracena potrebbe essere identificata con l'antica città di Garga;
nel commento di Servio al verso 103 del primo libro delle Georgiche di Virgilio, si riferisce di un castello, Gargaron, nome tratto da una delle quattro cime del monte Ida, fondato da 150 Troiani fuggiti da Ilio in fiamme, del quale, ai tempi dello scrittore, rimaneva soltanto un villaggio nel territorio di Turi e nei cui pressi scorreva un fiume detto Gàrgaro.
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L'incontro
del 1073 |
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Quale che sia la verità,
nel 1073 viene citato un castello sul fiume Garga, che non può non essere Saracena, quale sede di incontro fra Roberto il Guiscardo e il nipote ribelle Abelardo.
Di lì a poco, in un secondo documento siglato fra il 1088 e il 1101 si cita il nome Sarracena riferito a un Feudo di Guglielmo di Ebrecurt.
Questi sarebbe il primo feudatario di Saracena...ed è già storia!
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Gli altri Feudatari |
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A Guglielmo di Ebrecurt successero altri feudatari di Saracena ...
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I principi di Scalea |
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Intorno alla metà del XVIII sec. la casata feudale degli Spinelli di Scalea aveva in Saracena una serie di diritti che esercitava attraverso un Baglivo, che …
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L'eversione
delle feudalità |
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Chiusasi la lunga epoca feudale nel 1806 …
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Le usurpazioni
di metà '800 |
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Nel 1849 i contadini di Saracena inviarono all'Intendente della Provincia di Cosenza una supplica …
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I briganti |
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In questa situazione, anche a Saracena,
si organizzò una banda di briganti di circa 20 uomini, guidata da Carlo Di Napoli e da Domenico Di Pace, nativi di Saracena, i quali sparsero il terrore fra Saracena, Morano, Firmo, Acquaformosa e Spezzano Albanese, in parte in nome del re Francesco II di Borbone, detronizzato dai Savoia, in parte in nome di una reazione popolare nei confronti dei cosiddetti galantuomini che, per i loro interessi, non avevano esitato ad abbandonare la causa borbonica per quella unitaria.
Il maggiore Fumel ebbe comunque, ben presto, ragione di questi individui, che per alcuni furono eroi, per altri briganti.
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Il XX secolo |
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Gli inizi del nuovo secolo XX furono segnati dalla costruzione di un impianto idroelettrico della forza di 50 cavalli vapore, grazie al quale, nel 1910, Saracena ebbe la luce elettrica. Poi, nel 1914, fu fondata la Società Elettrica Garga
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Grazie a questo fatto, nel 1911, una società tedesca, la Rueping, iniziò lo sfruttamento industriale dei vasti boschi che coprivano il territorio comunale, costruì una funicolare aerea che da Campolongo portava il legname alla frazione detta Zoccalia, fondata in quegli anni, donde, a mezzo ferrovia, questo tesoro offerto dalle foreste, proseguiva per la stazione di Spezzano.
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Le tristi
vicende
del Castello
Bronale |
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Dalla monografia storica del Forestieri:"...il Castello Baronale che siedeva a cavaliere di tutto il paese, edificato nel punto migliore di questo, si da scoprire per l'orizzonte le belle riviere marine da quella di Cerchiara fino al Capo dell'Alice, le montagne della Sila e la spaziosa valle di Cosenza col suo castello e i paesi viciniori. Già soggiorno di illustri personaggi e quindi ridotto al più squallido stato, in preda alla devastazione, crollate le volte, smantellate le mura e diroccate le torri, fu nel 1834 venduto dalla principessa Donna Maddalena Caracciolo, ultima proprietaria. Ne furono vendute le pietre, i mattoni, le ferramenta, le travi e tutto il miglior materiale che poté ritrarsi da sì grandioso fabbricato e una piccola parte fu adibito a palazzo d'abitazione dalla famiglia Rotondaro...", ma anche questi resti furono straziati, così che fra la metà degli anni '50 e la metà degli anni '80 del secolo XX vennero abbattute le ultime mura per costruirvi una scuola elementare e il municipio.
Abbiamo raccolto le immagini del Castello
in una sorta di mostra virtuale che affianca inquadrature di inizio secolo a più tristi immagini della demolizione.
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Storia della demolizione
un percorso tematico sui documenti relativi al Castello di Saracena:
dagli articoli di Ida di Pace alla corrispondenza tra il Comune e la Sovrintendenza dei Beni Culturali.
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Tutti
i numeri
di
Saracena |
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A conclusione di questa carrellata storica del Comune di Saracena non possiamo non accennare ai principali dati geografici del paese, che sorge a 606 metri sul livello del mare e che, al censimento del 1994, conta 4531 anime.
Nel 1276, dagli archivi delle chiese parrocchiali, gli abitanti di Saracena risultavano essere 3585, alla fine del XVIII sec.la popolazione si era ridotta a 2367 abitanti e l'incremento della stessa incominciò solo nel 1815, allorché furono censiti 2844 abitanti, che, al momento dell'Unità d'Italia, erano già 3784, al momento della proclamazione dell'impero 3712 e nel 1961, già 4516.
Ecco il grafico dell'andamento demografico dal 1276 al 1991.
I prodotti principali di questa terra, sono l'olio d'oliva, il moscato, più in generale il vino, i fichi, il grano, il legname di faggio e di castagno, l'energia idroelettrica fornita da una cascata ottenuta sul fiume Garga attraverso la costruzione di un laghetto artificiale, la produzione di articoli d'abbigliamento in pelle e i prodotti di modesti allevamenti di bovini, ovini e suini. |
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i link su Saracena |
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www.comune.saracena.cs.it
www.saracenaonline.it
www.bandasanleone.it |
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altri link |
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www.parcopollino.it
www.caicastrovillari.it
www.amicidellaterrapollino.it
www.scenaverticale.com
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